domenica 9 dicembre 2012

Ma-zu-ca-ka di stagione


Contro ogni previsione eccomi di nuovo qui a sfornare!
Vi voglio infatti parlare dell' esperimento al forno prodotto ieri, al calar del sole, con la frutta di stagione. Peccato siamo già a domenica, e il weekend è praticamente finito... :( 
Infatti succede che non appena la testa ha un momento libero per svagarsi  si sperimentano cose interessanti. Il bello è che non avevo nulla in previsione ma è accaduto. Del resto, e mi confermerete anche voi, le cose migliori accadono sempre quando non ce le aspettiamo... non è così? Ora mi sembra un tantino fuori luogo per la circostanza dato che si tratta di una banalissima torta-budino. Dunque, dunque, però, non dimentichiamoci che ancora devo stabilire il numero di battute/caratteri per i prossimi post (per sapere di cosa sto parlando potete leggere, se ancora "qualcuno" non lo avesse fatto, il post di venerdì così vedete anche il mio alberello di Natale :)). Ma tornando al nostro esperimento al forno...

Come nasce l'idea?
Vi piacerebbe saperlo vero? A me raccontarvelo, anche di più! :) 
Sapete no che mi piace un sacco prenderla alla larga. E allora sentite cosa ho da dirvi.
A quel tempo... In questi giorni ho avuto qualche avvisaglia del fatto che il mio dosha fosse totalmente disequilibrato (e qui qualcuno potrebbe anche ridere o sorridere, ma non importa). Il mio dosha è pitta, e chi ne sa un po’ di Ayurveda intenderà più facilmente. Gli altri si accontentino di sapere che molto semplicemente, uno squilibrio alimentare ed emotivo (cibi sbagliati, qualche emozione repressa?) mi ha leggermente alterata a livello sia fisico che psichico, diciamo pure così  (chi volesse saperne di più può provare a vedere se ci capisce qualcosa in questo sconclusionato post – e comunque tenetevi pronti a leggere su Phit Magazine di febbraio un articolo interamente dedicato all’Ayurveda).

In pratica è accaduto che in questi giorni non stavo più mangiando frutta e verdura regolarmente. E di nuovo avevo perso la testa per il riso Venere (quando una cosa mi piace non ne posso fare a meno, impossibile!). Di nuovo stavo perdendo il lume della ragione.

Così è subito scattato il piano di rientro e via a fare il pienone di frutta e verdura di stagione (qui vedete la lista):


  • cavolletti di Bruxelles

  • cachi (li ho già - versione caco-mela che vedete qui

  • mele e pere (sono sempre un gran bel vedere)
  • banane (impossibile farne a meno: la banana è fondamentale per l’attività fisica)
  • kiwi (mi ero proprio scordata della loro esistenza!)
  • zucca biologica (del tutto similare a quella illuminata dello scorso anno, da ridurre in sorrisi e da gustare come snack ad un cenno dello stomaco)


Come al solito ho esagerato con le dosi, perché tutta questa frutta chi se la mangia????


Considerate che la foto è di  questa mattina dopo il frullato della colazione...
ieri era un'esagerazione!!

Così per liberarmi dell'eccesso di frutta ho pensato di nasconderla in un dolce
Complice il freddo e qualche ora passata in bicicletta a cristallizzare per le vie del centro, una volta rientrata in casa sotto forma di statua di ghiaccio (a parte l'odore di "quei cavolacci di Bruxelles", che fanno tanto bene peraltro, che avevo cucinato a pranzo che mi ha obbligata a spalancare le finestre per 7 minuti buoni, con conseguente abbassamento di quasi 2 gradi della temperatura  e contestuale accensione del riscaldamento), una volta ritornata in carne e ossa, ho assecondato la richiesta del forno che voleva essere acceso. E non appena rientrata in possesso delle mie facoltà mentali, ho acceso anche la zucca (non quella comprata al supermercato che ho invece cotto nel forno). E una volta accesa il responso è stato: "la mia non è proprio fame ma più voglia di qualcosa di cioccolatoso, dalla consistenza morbida/non secca/umida, da poter eventualmente accompagnare alla tisana Ayurvedica del Love&Story post, qualcosa di simile a quella mia torta paesana (mannaggiammè che ho scordato di comprare l'uvetta!!)...". Avevo anche già 2 cachi-mela da smaltire al più presto (erano diventati cachi "senza mela") e sarebbero stati perfetti come sostituti delle uova e dello zucchero (infatti questo dolce non contiene né uova né zuccherooooo!!!). E la zucca avrebbe aumentato il potere dolcificante. Sempre la zucca mi ha fatto venire in mente un altro esperimento che avevo praticato con carote e zucchine...

E così, facendo un bel merge/copia+incolla tra la torta paesana, quest'altra simil Sacher (sarebbe quella dell'esperimento zucchine e carote) + reminiscenze varie di stagione sono giunta alla "ma-zu-ca-ka" che vedete qui sotto...


Si presentava così al momento dello scatto, ora...


Dove "ma" sta per mandorle, "zu" sta per zucca, e i due "ca"castanno per cacao e kaki (o caco, ma anche cachi).

Siccome c'è anche la farina di riso avremmo anche potuto chiamarla "ri-ma-zu-ca-ka", ma dato che già così mi pareva na minchiata ho optato per Mazukaka, che mi suonava meglio.


Ecco gli ingredienti completi:

160 gr farina di riso bio "Vital Nature"
30 gr farina integrale "Molino Chiavazza" (dovevo finirla)
45 gr cacao amaro bio
2 cucchaini di bicarbonato di sodio
30 gr di mandorle sgusciate bio "Noberasco"

145 gr kaki (se anche erano kaki-mela è irrilevante dato l'altissimo grado di maturità)
60 gr olio di semi di girasole spremuto a freddo "Viviverde coop"
250 gr di latticello fatto in casa (yogurt magro bio Esselunga + latte scremato in parti uguali - io avevo quello scremato parzialmente, Accadì, ma fa lo stesso)
170 gr di zucca biologica precedentemente cotta nel forno

Avrei dovuto aggiungere anche l'uvetta ma come vi ho già detto, quella zuccaccia si è scordata di comprarla!!


Come si prepara?
Non ve la sto a fare più lunga del necessario. 

1.
Accendete il forno a 180°, funzione ventilata, preriscaldatelo 10 minuti e mettete dentro la zucca tagliata a spicchi più o meno regolari (prima andrà lavata) lasciandola cuocere per circa 20 minuti. 

2.
Poi dovete preparare il latticello che consiste in una combinazione di yogurt e latte in parti uguali che dovrete lasciare riposare per 15 minuti. 

3.
Mischiate bene gli ingredienti secchi tra di loro in un contenitore (aggiungete anche le mandorle spezzate). In un altro contenitore riducete in soluzione liquida i cachi aiutandovi con una frusta da cucina e aggiungete l'olio e il latticello. Unite il secco al liquido.

4.
Come ultima cosa aggiungete la zucca che avrete tolto dal forno e lasciata raffreddare e che, privata della buccia, avrete ridotto in purea aiutandovi con una forchetta.  

5.
Mischiate bene il composto e fatelo scivolare in uno stampo per dolci del diametro di circa 20 cm (io l'ho messo nel mio solito color ghiacciolo all'anice che mangiavo da bambina, acquistato all'Ikea, al quale si deve il nome della mia Socherkaka, il famoso dolce di amore e cachi che vedete qui) e mettete a cuocere per 45 minuti circa.

Avendoci messo anche il latte e lo yogurt questo dolce non è chiaramente vegano ma potreste utilizzare il latte di riso e vedere come si comporta.
Però le uova, quelle non ci sono, poiché a mio parere non sono fondamentali per certi dolci (e se le mie ricette non vi convincono guardate pure su Veganblog, sicuramente ne troverete di belle e buone). Se state seguendo una dieta ricca in proteine l'uovo meglio che ve lo tenete da mangiare solo soletto magari sotto forma di frittata (come ad esempio questa mia della colazione da Dukan). Chiaramente è anche senza zucchero aggiunto per dolcificare preferisco utilizzare la frutta, fresca o secca, così da regalare una dolcezza tutta al naturale (per gli amanti della chirurgia estetica: se volete potete anche aggiungere dello zucchero e a quel punto fate voi  le dosi, una terza o anche una quarta parte di un etto, come preferite). Se vi atterrete alla ricetta sono certa non vi stancherà. Il sapore è simile a quello del cioccolato amaro, con l'unico inconveniente che, data anche la consistenza al cucchiaio "mangiami", potreste facilmente eccedere eccederete sicuramente nelle dosi con possibili effetti collaterali: infatti sia le mandorle che il cacao sono altamente afrodisiaci...


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