venerdì 2 marzo 2012

Pitta, sole, fuochi e finocchi

E’ già primavera, anzi no, per me è già quasi estate!
Tra poche ore il blog passerà dalla grafica invernale a quella primaverile. 

Le 4 stagioni.
Queste giornate così "devo ancora trovare la parola giusta", che per luce e colori mi riportano diritta dritta al periodo precedente la maturità (mi ricordo quando studiavo fuori sul balcone con il cinguettio degli uccellini) riescono a farmi vivere tutte e 4 le stagioni in un giorno: la mattina presto è inverno (diciamo una giornata non troppo fredda e magari anche di sole), poi intorno a mezzogiorno è estate (oggi ero a maniche corte sotto il sole cocente!), a pomeriggio inoltrato è primavera (infatti giravo in bici con il mio giubbino di jeans e il vento tra i capelli) e poi la sera autunno (che se esci ti ci vuole la giacca). E a notte inoltrata ecco che ritorna l'inverno (abbiamo ancora il piumone e i riscaldamenti accesi - chiaro, termo autonomo). 
Anche voi le vivete?

A proposito di riscaldamenti... 
Queste temperature sono il segnale chiaro che è ora di spegnere i riscaldamenti centralizzati che sono totalmente fuori controllo: vanno a mille indipendentemente che fuori ci siano 5 o 25 gradi!

Non solo soffro molto il "caldo artificioso" dei riscaldamenti (soprattutto quello dei negozi quando fuori ci sono zero gradi e tu giustamente indossi un piumino - per la cronaca, il piumino d'oca non è chiaramente vegan) e passi da 0 a 25 in un nanosecondo, ma avverto squilibri più o meno importanti anche a seguito di un improvviso aumento di temperatura che mi fa sentire le scarpe chiuse invernali assolutamente inadatte ad una giornata inaspettatamente calda e di sole (ho infatti già recuperato le mie infradito).
E comunque nulla sono i 43° gradi naturali ad agosto (naturali si fa per dire) contro i 24° artificiali di una casa con riscaldamento centralizzato. Credo finirei dritta al manicomio o anche in ospedale per disidratazione/altre cose più o meno gravi (vedi elenco finale ma solo dopo avere letto il post).

Vi spiego, se vi interessa, le mutazioni del mio corpo quando mi trovo in un ambiente interno con "temperatura artificiosamente elevata" (seppure indosso abbigliamento estivo adatto per l'occasione).

  • iniziano a gonfiarmisi le mani (ma anche gambe e piedi che però non si vedono ma gli stivali si accorgono, o meglio, io mi accorgo degli stivali che improvvisamente mi vanno stretti- se non l’avete capito ho una sensibilità accentuata ad ogni piccola variazione del mio corpo).
Nota:
fortunatamente ho mani e piedi snelli e abbastanza ossuti... Questo però a temperatura ambiente perché in cottura sono molto più simili a salsicciotti.

  • iniziano a pulsarmi le tempie e avverto un fastidioso mal di testa (notare che io non ho quasi mai mal di testa)
  • gli indumenti che indosso iniziano ad inumidirsi (in zona piedi, ascelle, altro - avete capito)
  •  appetito pressoché inesistente: mangiare in quelle condizioni sarebbe per me una tortura pari allo stare ad agosto con gli anfibi in spiaggia (e normalmente la circostanza del centralizzato si verifica esattamente a cena dalla suocera)

Tra gli effetti collaterali avvertibili anche dagli altri ritroviamo sproloqui e risa incontrollabili (che, come sapete, è anche uno degli effetti possibili di una eccessiva dose di zafferano).

Perché non seguiamo i benedetti ritmi della natura e impariamo ad ascoltarci di più???

Così oggi dopo un pranzo a base di carote, radicchio e formaggio fresco (sì, avete capito bene, formaggio vero… inizierà per me la stagione in cui il mio corpo trarrà beneficio anche dal consumo di formaggi freschi) con una veg cotoletta al miglio (il pesce miglio ma meno riuscito, e anche meno fritto rispetto alla prima volta).

Poi a metà pomeriggio mi sono fatta una bella centrifuga di carote e finocchio che mi ha raffreddata ripristinando la sensazione di benessere tipica del venerdì
Potreste voler sapere che il finocchio veniva utilizzato fin dai tempi più antichi per le sue proprietà aromatiche e digestive.  Questo ortaggio ha un sapore che richiama quello dell'anice e che io adoro!
Costituito dal 90% di acqua, tra i minerali presenti troviamo il potassio ma anche calcio, fosforo, sodio, magnesio, ferro, zinco, manganese e selenio, oltre alle vitamine A, C, e ad alcune vitamine appartenenti al gruppo B.

Oltre alle proprietà digestive è utile in caso di gonfiori addominali ed evita così la formazione di gas intestinali (se non ricordo male, è anche usato per le colichette dei neonati) e annovera anche proprietà depurative del sangue e del fegato (a  proposito di sangue, finalmente settimana scorsa sono andata a donare il sangue!). Ed è anche un buon antinfiammatorio soprattutto nei riguardi del colon.

Il finocchio aumenta la produzione di latte (non è il mio caso) e viene anche utilizzato dalle donne per alleviare i sintomi tipici della menopausa (anche questo non è il mio caso), così come anche per ridurre dolori e nausee legate al ciclo mestruale (questo invece potrebbe essere il mio caso).

Sulle carote invece vi avevo raccontato qualcosa qui...

Bevetevi pure questo mio centrifugato ma state attenti a non farvi "infinocchiare" se lo ordinate fuori (certo questo non potrà mai accadere al  Mudra).

centrifugato Ayurvedico Pitta carota-finocchio
Al "caro-finocchio" ho voluto aggiungere anche del pepe nero che stimola
l'apparato circolatorio, riduce i grassi ed elimina le tossine dal colon

Infatti...
Il finocchio crudo altera in qualche modo la funzionalità delle papille gustative
Si narra che una volta gli osti disonesti erano soliti offrire il finocchio crudo ai propri avventori appena prima di servire loro del vino di pessima qualità. Da questa usanza nasce il termine "infinocchiare".

E così vi stavo raccontando che ero sul balconcino a subire ed assorbire i raggi del sole e iniziavo ad avere caldo, tremendamente caldo… così la centrifuga ha fatto il suo dovere anche perché ora che l’ho preparata, fotografata e bevuta il sole aveva già girato l’angolo. E allora poi avevo freddo, quel freddo che dopo una giornata di sole in spiaggia avverti la sera. 

L'altalena.
Sin da piccola mi è sempre piaciuto andare in altalena e se mi capita di trovare un'altalena state pur certi che un giretto me lo faccio ancora. L'alternanza/intermittenza caldo-freddo fa sì che il piacere derivato da queste due sensazioni non diventi mai sopportazione e quindi sofferenza ma resti quindi sempre piacere. E per questo è importante non arrivare mai ad avere troppo caldo o troppo freddo.
Per farvi un'idea di come sono, provate ad osservarmi quando mi trovo sul balcone :)
(comunque maggiori dettagli su di me nelle prossime righe).

Non ditemi che non vi piace farvi scaldare/asciugare dal sole dopo una doccia fredda (e comunque dopo essere stati al sole anche la doccia calda sembra fredda!) per qualche minuto per poi avvertire di nuovo quel bisogno di rinfrescarsi? Questa è l'altalena di cui parlo.
Se così non fosse rimarremmo come delle lucertole per delle ore sotto il sole ad abbrustolire andando non solo a fare danni alla pelle (e pure alla testa!) ma causando uno stato di squilibrio.

E proprio di squilibrio vi volevo parlare...
Dovete sapere che c’è un dosha in particolare che teme temperature troppo calde soprattutto in estate e se è costretto a rimanervici allora si disequilibra.
Questo dosha è Pitta, e pitta è il mio dosha.

Ma cos’è il dosha?
Nell’Ayurveda i dosha sono le 3 energie corporee che influenzano tutta la materia vivente.
Alla base della filosofia ayurvedica vi è l’idea che siamo composti da tre energie vitali,  i dosha appunto, o tridosha.
Ognuno nasce con una particolare costituzione determinata dallo stato dei dosha dei nostri genitori al momento del concepimento, oltre che da altri fattori.
Alla nascita i tre dosha sono combinati nel modo più appropriato. Se i dosha perdono equilibrio per delle abitudini scorrette o per un eccesso di lavoro assistiamo all’insorgere della malattia.

La costituzione di ognuno di noi è regolata da tutti e tre i dosha anche se in grado diverso, molti di noi ne hanno uno, e talvolta due sono i dosha dominanti.

I dosha determinano la costituzione, i gusti, i tratti della personalità, il modo in cui dormiamo e anche il cibo che dovremmo mangiare.
Dieta sbagliata, stress e traumi provano uno stato di squilibrio che se eccessivo porta alla malattia.

I tridosha governano tutti i processi biologici  e le loro energie regolano la nostra struttura fisica e psicologica.
Ciò significa che la forza predominante, il dosha, in ciascun individuo determina:

·         aspetto fisico
·         funzionamento interno degli organi
·         capacità intellettuali
·         carattere

I tre dosha sono: vata, pitta e kapha.

Il dosha predominante determina anche la predisposizione a determinate malattie
(per sapere qual è il vostro "dosha" dominante potete provare a fare il test che vi metterò nel prossimo post).

L'Ayurveda è il sistema di cura tradizionale utilizzato in India e nello Sri Lanka
e mira a promuovere la salute fisica, emotiva, mentale e spirituale che concorrono a creare la salute di ogni individuo.

Nella filosofia ayurvedica la salute è data dall’equilibrio tra emozioni, intelletto, corpo, azioni, comportamento e ambiente. A livello fisico quando digestione, metabolismo e smaltimento delle scorie sono bilanciati possiamo considerarci in salute.
E’ cruciale nell’Ayurveda una dieta sana basata sugli alimenti appropriati per il proprio dosha (che ricordiamo essere il fattore costituzionale base).

E io che sono pitta devo mangiare cibi crudi e freschi soprattutto in estate (e direi che i datteri, così come anche le nocciole, ce li teniamo per l'autunno). Per questi giorni di caldo via ai centrifugati, agli smoothies, al latte di cocco (ho ancora la noce da spaccare) e al latte di mandorle (trovate la ricetta anche su Phit Magazine di questo mese alla fine dell'articolo sul "raw food" e Supercibi - e il latte di cocco è un Supercibo) e certamente al mio caro-finocchio (centrifugato di carota e finocchio): infatti sia le carote che i finocchi sono tra i cibi adatti a pitta (così come anche lo zafferano che viene utilizzato in generale nell'Ayurveda poiché reintegra l'energia).

I pitta devono bere molta acqua e, se possibile, dovrebbero vivere in un ambiente fresco e vicino all’acqua.

I pitta hanno corporatura e altezza media e sono piuttosto snelli. Hanno spesso la pelle rossastra o giallognola e occhi verdi, grigi  o marroni. Sono spesso chiari e lentigginosi, con il volto a forma di cuore (dite?), il naso piccolo (normale), gli occhi chiari (ok) e i denti giallastri (oddio, non sono bianco latte ma giallastri mi sembra eccessivo). Sono dei leader naturali ma tendono ad essere gelosi, rabbiosi e ipercritici (ma davveroì, leader naturali?).

I pitta sono collegati al fuoco e all’acqua.

Pitta in sanscrito significa “riscaldare”, “bruciare” ed indica un temperamento impetuoso.
I corrispettivo cosmico è il sole.
I pitta tendenzialmente hanno del fuoco in eccesso, e il fuoco in pitta provoca rabbia, attacchi improvvisi di malumore e ipercriticismo 
Il polso di pitta viene chiamato “rana” perché salta. I battiti a riposo sono circa 70-80 al minuto e sono piuttosto irregolari.
Ha spesso fame e un grande appetito.

I tipi Pitta hanno desideri ardenti che spesso si manifestano come ambizioni smisurate.

I pitta sono sani, forti, dotati di un buon sistema immunitario (nel mio caso lo sosteneva anche la dieta dei gruppi sanguigni - sono gruppo B).

I loro livelli di energia li tengono in continuo movimento mentre chi li circonda è esausto. :)

Visto che pitta è associato al fuoco, è probabile che di tanto in tanto emerga una personalità impetuosa che talvolta è soggetta a gelosia, competitività e ambizione sfrenata.
Pitta prova spesso emozioni violente ma rabbia gelosia e odio scompaiono con la stessa velocità con cui arrivano.

Le cause di squilibrio.
I pitta perdono equilibrio a causa dello stress e di uno stile di vita irregolare. 
Per questo per loro è fondamentale dormire a sufficienza, non saltare i pasti e prendersi il tempo necessario per esprimere le emozioni represse
Altre cause di squilibrio sono il caldo eccessivo, i cibi salati, grassi e speziati che creano difficoltà di digestione.
Ma sono proprio io!

Pitta si aggrava guardando la tv, usando il computer e mangiando mentre si cammina. Vi dico solo che io sono infastidita dal volume della tv accesa, amo il silenzio e non ascolto mai musica al computer e in generale preferisco suoni derivati dall'ambiente che mi circonda. In generale per tutti i dosha non bisognerebbe stare per più di 4 ore al computer (e preferibilmente il pomeriggio come invece la mattina presto è il momento ideale per praticare yoga e meditazione).

Vi lascio con i principali segnali di squilibrio di Pitta:

·         sudorazione abbondante e vampate di calore
·         alito cattivo
·         problemi di sonno
·         difficoltà digestive
·         fegato debole
·         deficienze ormonali
·         bruciore di stomaco
·         eczema
·         appetito eccessivo
·         pelle giallastra e piena di macchie
·         infiammazioni
·         colon irritabile


Se però questo elemento focoso è ben bilanciato si avranno dei livelli di energia alti accompagnati da sensazione di gioiapace interiorearmonia e benessere, l’appetito sarà robusto e la digestione buona.
Solo così il tipo pitta sperimenterà le proprie elevate capacità intellettuali la creatività e il successo.

Con questo post ha finalmente ed ufficialmente inizio la serie dei post dedicati all' Ayurveda che credo ci accompagneranno per un bel pezzo!

P.S.
In questi giorni, nella mia "fase freddo", ho fatto delle prelibatezze da forno che ho anche fotografato ma non avendole postate subito sono andate perse, anche se... pensavo di mostrarvele alla prima giornata fredda che prima o poi arriverà.

2 commenti:

  1. mi piace e interessa molto l'ayurveda...io sono kafa!

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  2. Ciao kapha! Scusa il ritardo nel rispondere ma sono state settimane particolari e il blog non è stato tra i miei pensieri...
    Ora son tornata e questo primo giorno di primavera spero sarà l'inizio di qualcosa di nuovo!
    ;)

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