domenica 31 luglio 2011

Tofu saltato con zucchine e fiocchi d'avena

Questa ricetta è molto semplice da preparare e come le altre ricette è di mia invenzione (anche se essendo a base di ingredienti comuni come il tofu e le zucchine immagino sia stata proposta in modo simile anche da altri).

Nelle mie preparazioni mi piace utilizzare pochi ingredienti che però seleziono con cura.
Questa è una ricetta veloce da preparare e ad alto contenuto proteico.
E' a base di tofu (ottenuto dalla soia), senza uova e latticini quindi adatta anche a vegani (vegetariani e bioconsumatori la troveranno comunque adatta a loro).

Tranne lo scalogno che ancora non ho trovato nella versione bio, tutti gli altri ingredienti sono biologici.

Ecco gli ingredienti che ho utilizzato (quantità x 2 persone)

- olio di girasole biologico "Vivi Verde" Coop (in alternativa può essere usato anche l'extravergine di oliva)
- scalogno (quantità a vostra discrezione)
- 2 o 3 zucchine biologiche "Vivi Verde" Coop (2 o 3)
- 180 gr di tofu biologico al naturale "Compagnia Italiana
- fiocchi di avena biologici "Cereal Vit Bio" (a volontà)

Tagliate lo scalogno a rondelle e fate soffriggere qualche minuto in un padella con l'olio fino a farlo dorare. Quindi buttate le zucchine tagliate a spicchi o a strisce.
Lasciate cuocere per 8 minuti circa e quindi buttate il tofu tagliato a strisce (o se preferite a dadini). Fate cuocere fino a quando il tofu non avrà preso un bel colore dorato, aggiungete un pizzico di sale (magari anche iposodico) e il piatto e pronto per essere servito.

Tofu saltato con zucchine e fiocchi di avena

Oggi non avevo l'avena per cui l'ho fatta senza e per dare un po' di carattere alla ricetta ho aggiunto una spolverata di pecorino grattugiato (ovviamente in questa variante non è adatto a vegani).
Se la volete più ricca potete aggiungere anche del tonno sott'olio sgocciolato a fine cottura  (l'altra sera a cena con la Vale l'ho fatta così).

Nota:
Ricordate che il tofu è un alimento dal sapore decisamente particolare per cui evitate questa ricetta se avete ospiti dei quali non conoscete bene i gusti e le abitudini alimentari (potreste non averli mai più a cena da voi!).

Buon appetito!

sabato 30 luglio 2011

Un salto per Capo Verde...

Oggi avevo un gran bisogno di purificarmi. E cosa c'è di meglio di uno shampoo ispirato all'aroma terapia che contiene tante erbe benefiche come rosmarino, ortica, tea tree, camomilla, menta, rosa?

C'è di meglio una pedalata attraverso il parco per andare da Lush a comprarlo!

Infatti in casa avevo solo quello alla cannella, che è stato il mio primo amore (vi devo però confessare che la mia passione per questo oggetto si è trasformata in affetto e credo mi prenderò un periodo di pausa da lui).

Ero rimasta attratta da questo altro shampoo per le virtù delle sue erbe benefiche e poi mi aveva incuriosita la spiegazione della commessa sul fatto che fosse adatto per andare in barca perché poco inquinante... Azzeccatissimo il nome CAPO VERDE per questo shampoo, che dite?
Così, dopo uno scrupoloso controllo degli ingredienti, ho deciso di passare a prenderlo (ma poi, chi ci va in barca???).

Già che ero lì ho preso un altro grattino e così in omaggio mi hanno dato da provare la maschera Capelli d'Angelo (la userò quando tornata dal mare avrò i capelli come paglia). 


Questo meraviglioso shampoo rinfresca tutta la testa, purifica la cute e l’ambiente può stare tranquillo (lo dicono quelli di Lush).E' già diventato il mio preferito. 

Ma guardiamo meglio la composizione: c'è sempre questo Sodium Lauryl Sulfate che però lo stesso dottor Zago, chimico autore del biodizionario, lo segna con un semaforo verde ad un solo pallino, quindi definito accettabile, non "vai che vai bene" ma piuttosto direi "passa ma in fretta". 
Abbiamo qualche semaforo giallo attribuito ad alcuni allergeni dei profumi (alcuni naturalmente contenuti negli oli essenziali) come Geraniol, Coumarin, Benzyl Benzoate, Limonene Linalool e anche un bollino rosso, Hydroxycitronellal, che è però tra gli ultimissimi ingredienti, quindi contenuto in quantità così minime da non preoccupare (direi che è un semaforo rosso col vigile che ti autorizza a passare :))

A proposito a proposito, apro una piccola parentesi (ma potete anche passare oltre - col verde ovviamente). Vuole essere una cosa simpatica, nessuno me ne voglia.

Temo di dover aggiungere una "p" alla mia lista delle cose potenzialmente pericolose in bicicletta. Mi riferisco alla p...... municipale quando c'è il mercato. Passavo in bici per via Losanna, la via che incrocia via Fauché (dove il sabato c'è un famoso mercato delle firme per chi fosse interessato) e non si capisce con che criterio venga autorizzato il passaggio di frotte di gente con il rosso quando io ho il verde! Va beh, precedenza ai pedoni (come sempre).
Ho anche una seconda "p" per i porschisti. Infatti di ritorno da Lush su Corso Sempione un Porsche se ne stava parcheggiato regolare ma con la portiera completamente spalancata ad occupare mezza carreggiata (sto esagerando ovviamente) e il porschista bello tranquillo al citofono. 
Ma dico io, ti costava tanto chiudere la portiera??

Per concludere il discorso dell purificazione, dato che oggi fa piuttosto caldo ho ripreso ad usare il mio olio da massaggio balsamico alla Lavanda e Rosmarino di Fitocose.

Ideale per l'attività di chi massaggia e per chi fa sport agonistico perché rilassa la muscolatura (così parrebbe). Non che io abbia fatto chissà quale sforzo nel farmi la doccia ma direi che il profumo che lascia e la sensazione di freschezza sono molto piacevoli e rilassanti... credo andrò a sdr  a    i     a      r       m       i . . . 

(nel prossimo post la top 10 dei miei cosmetici preferiti)




Bio frullato di avena con banana, pesca e cacao

Ritorniamo in cucina (e chi si è mosso? Infatti dovete sapere che in un bilocale la cucina coincide con il soggiorno quindi, nel mio caso, con la postazione di lavoro e qualche volta anche con la lavanderia. Infatti il temporale dell'altro ieri mi ha costretta a stendere in casa e per pigrizia, stanchezza, mancanza di tempo ancora lo stendino mi tiene compagnia a 3 metri dalla tastiera... buono però il profumo di bucato:))

Stavo dicendo, ritorniamo a qualche ricettina che si mangia: vi presento la mia colazione e merenda fresca per l'estate, il frullato di banana e pesca con avena e cacao.
Ad eccezione del cacao che è del commercio equo solidale (bio non l'ho trovato), tutti gli altri ingredienti sono biologici (avevate qualche dubbio?).

Adesso non vi voglio però tediare con spiegazioni sul biologico (lo farò comunque nel prossimo post dedicato all'argomento :)).

Accontentatevi di sapere che la frutta biologica oltre ad essere più controllata è anche più buona (davvero le pesche sanno di pesche e le banane di banane) e per ora questo vi dovrebbe bastare.

Ecco gli ingredienti che servono per il frullato:

  • bio banana del commmercio equo solidale
  • pesca noce bio (dolce e succosa... è biologica!)
  • cacao amaro "Solidal" Coop" (quantità a piacere, non esagerate)
  • latte di avena biologico "Vital Nature" (la quantità dipende da quanto lo volete liquido)
Niente zucchero assolutamente, non serve.


Mettete tutto nel frullatore...


Bio frullato con latte di avena, banana pesca e cacao

... frullate e servite!

In alternativa, se la pesca non vi piace potete sostitirla con la pera o con la frutta di stagione che preferite (già da più di un mese non trovo più le pere biologiche per cui ho ripiegato sulle pesche).

Nota:
Il prodotto è stato testato anche sul marito che fino a ieri non beveva frullati.
La versione pera e banana risulta approvata! 
La versione banana e pesca è troppo aspra per i suoi gusti (e va beh...).

Oltre ad essere una colazione fresca e gustosa è anche ricca di vitamine e zuccheri della frutta (ovvero i carboidrati, e la mattina non gustano affatto). E poi l'avena è strepitosa per le sue molteplici proprietà: è fonte di fibra integrale per cui riequilibra la funzione intestinale e aiuta nel controllo del peso, riduce il colesterolo e abbassa la glicemia, protegge il cuore ed è utile anche contro la ritenzione idrica (e a noi donne ci piace :))... non dovrebbe assolutamente mancare nella nostra dieta!

Detto questo, buon frullato a tutti (ormai per merenda dato l'orario)

venerdì 29 luglio 2011

Biciclettando per Milano “trallallero trallallà”... Oh, uno gnomo!

Eccomi di ritorno da una breve biciclettata (era questa mattina ma pubblico solo ora il post).

Cosa ci può essere di più bello di una biciclettata per le vie di una Milano rilassata, in una mattina di fine luglio, con 23 gradi, un vento che soffia verso Sud Ovest a 10 km/h (lo diceva il meteo) pedalando su via Massena (che è una delle vie che amo percorrere in bici per via della vegetazione e anche delle case - se l'avete già sentita nominare è perché in questa via ha sede Radio DeeJay)?

Certamente un pedalata senza pedoni, piccioni, portiere di macchine che si aprono!

Così ho stilato la classifica delle mie 5 "p" (dove "p" sta per pericolo)
  • pedoni
  • piccioni
  • portiere
  • piste ciclabili
  • p.... (è di 5 lettere, inizia con "p" e finisce per "a") di qualsiasi categoria siano: ciclisti, pedoni, automobilisti, nessuno escluso

Al primo posto troviamo i pedoni che passeggiano sulle piste ciclabili (le poche che ci sono a Milano) molto spesso ignari del fatto che si trovino appunto su delle piste ciclabili visto che somigliano sempre di più a percorsi vita con radici di alberi che spuntano, ciuffi di erba che nascondono gnomi...
Appunto!

Autore: Rose Robinson

(immagine con licenza Creative Commons reperita su Flickr al seguente indirizzo: link)

Lo gnomo mi è sbucato all'improvviso ma per fortuna sono riuscita ad evitarlo perché andavo piano. Si è però spaventato (povero) ed è rimasto immobile a guardarmi con il suo fungone in mano (e per fortuna non sto facendo la Dieta Zona altrimenti avrei iniziato il conteggio "FUNGHI COLTIVATI... dunque per 100 grammi sono 3,7 g di proteine, 0,2 g di grassi e 0,8 g di carboidrati... "). 
Oggi invece ho pensato... sarà biologico???

Riprendendo il filo del discorso perduto, la pista ciclabile alla quale faccio riferimento 
è quella di via Giorgio Pallavicino che porta verso Pagano.
Ritornando ai pedoni, ne troviamo che attraversano appena scatta il rosso (perché tanto sono pedoni) o nelle aree pedonali, come ad esempio via Dante (dove dovete sapere che i ciclisti hanno libero accesso e lo dice Ciclobby, non io) dove sbucano improvvisamente quasi che fossero tutti scattisti alla partenza di una gara. Così sei costretta a virate improvvise tra pedoni e piccioni... esatto, ho detto piccioni.

Infatti la seconda causa di pericolo per chi si muove in bicicletta a Milano sono i piccioni che più o meno si comportano allo stesso modo dei pedoni con l'aggravante che al suono del campanello anziché spostarsi ti vengono incontro (ve lo posso giurare, se non ci credete provate e poi ditemi).

Poi ci sono le portiere delle macchine parcheggiate, un classico che per ora sono riuscita a scampare grazie ad un sistema che ho adottato e che per ora mi da buoni risultati.
Se l'auto ha lo specchietto rivolto verso l'interno quasi sicuramente sarà priva di conducente, quindi sicura, da semaforo verde (e qui il “vai che vai bene” del biodizionario calza più che mai).
Se invece lo specchietto è aperto devo attivare il radar per intravedere la sagoma del guidatore. Se non la vedo allora "vado" altrimenti è un semaforo rosso perché potrebbe aprire da un momento all' altro e quindi devo assolutamente stare alla larga.

Nota:
Vi consiglio di NON affidarvi al radar se vi siete appena svegliati o se siete stanchi o con il sole in faccia che vi acceca.

E vogliamo parlare delle piste ciclabili che si interrompono bruscamente e ti ritrovi "non si capisce bene dove" (se in strada, sul marciapiede, su uno sterrato con accesso a non si sa cosa...)? Questo quando non sono interrotte da un bel furgone del carico e scarico merci piazzato sull' area preposta che però (geniale) interrompe la pista costringendoti a buttarti sulla carreggiata con il rischio di essere travolta!

Per l'ultima “p” lascio a voi la parola :)

Ci sarebbero poi anche i binari del tram e le buche sull' asfalto (dato che non iniziavano con “p” le ho omesse).

Se poi non volete far salire l'applausometro dell'odio che automobilisti e pedoni (e probabile da oggi anche gnomi) manifestano verso la categoria dei ciclisti allora per favore non andate sui marciapiedi!
Oltre ad essere vietato (e quindi sanzionabile) non è nemmeno più sicuro della strada, ve lo garantisco.

Detto questo, buona biciclettata a tutti quelli che posseggono una bici (e del tempo per andarci).

giovedì 28 luglio 2011

"...pan di spagna e marzapane..."

Eccomi qui dopo una notte insonne e un risveglio con il camion della raccolta del vetro!!!

Dopo il post di ieri durante la notte la mia mente ha fatto un collegamento. Diciamo che già Zucchero e Placebo potevano portarci quasi immediatamente dal bagno al palco ma c'è dell'altro.
"Marzapane" è il titolo di una canzone di un duo folk cantautorale di Sestri Levante (Boris Ramella e Simone Sorella). All'epoca si chiamavano (e probabile si chiamino ancora), The Tandem. Ecco il loro myspace. Ascoltate questa canzone e non fate come me che mi faccio prendere dalla melodia: ascoltate anche le parole.

Era da parecchio tempo che non sentivo questa canzone che mi riporta con la mente agli anni delle scuole medie e del liceo, alle giornate di fine estate, ai primi giorni di scuola quando ancora il sole era caldo e in motorino la sera a coprirti bastava il giubbino di jeans. 

Questa sera rivedrò da me a cena la mia storica amica di allora e mi sembra una coincidenza magica.

Marzapane-BorisRamella-theTandem
(frame preso dal video di "Marzapane" su Youtube)

La canzone è magica, non trovo parole migliori per descriverla (purtroppo è davvero un peccato doversi accontentare di un ascolto da qui). 

Ecco, io userei questa canzone come sottofondo per la giornata di oggi (che non mi sembra affatto una tipica giornata di fine luglio, piuttosto di settembre).

Credo questo collegamento sia stato voluto dal mio subconscio (in successione: sms con la Vale, idea del post sullo scrub, telefonata con la Vale per conferma cena, pubblicazione del post sullo scrub, collegamenti notturni post post (:)), post di oggi e ripresa del marzapane, "Marzapane" la canzone, scuole medie e liceo, la Vale... ecco spiegato tutto!).

Difficile ora riprendere a scrivere (sto continuando ad ascoltare la canzone ma adesso stop se no finisce che non pubblico un bel (senza "in") di niente - giusto per usare un francesismo genovese).

Servirebbe uno scossone per ritornare alla realtà. Ovviamente, dato che tutto si incastra alla perfezione, il prodotto di cui vi volevo parlare è perfetto per la circostanza: Fitocell Crema fluida urto di Fitocose.
Già solo leggendo “urto” ne percepisco la potenza devastante sulle mie cosce! 
Quasi sia quell' urto a scatenare la bufera nello spot della Vigorsol, avete presente?

"E' una crema leggera a base di estratti vegetali indicata per ridare sodezza nel trattamento preventivo degli inestetismi causati dall' adiposità localizzata (cellulite?)..." 
Musica per le nostre orecchie, vero? 
E “preventivo” è un' altra parola che mi piace moltissimo e dato che io di creme dopo la doccia non ne mettevo per pigrizia (e anche per mancanza di tempo) il fatto che sia urto e preventiva mi spinge ad utilizzarla. 
Se vi sfugge il collegamento con la canzone e perché ancora non vi ho detto che... profuma di marzapane! Esattamente non so da che combinazione di oli essenziali derivi questo profumo ma ho già provveduto ad inoltrare la richiesta a Fitocose che mi ha risposto subito: si tratta di oli essenziali di Arancio e Cannella (che mischiati con i restanti ingredienti alla fine mi ricordavano il marzapane... vai a capire!).

Spiccano tra gli ingredienti la caffeina, gli estratti di Ginkgo biloba e di Vitis vinifera...

E sapete i semafori di che colore sono? Verdi, 26 semafori verdi e un solo giallo, vi rendete conto?

La brutta notizia è che essendo la profumazione derivante dagli oli essenziali naturali perde gradualmente con il tempo (e va beh..)

Bene, direi che ora che vi ho raccontato questa cosa vado ad occuparmi delle faccende che avevo in programma (posticipate di 2 ore!), poi pavimenti, doccia, scrub e crema urto!

mercoledì 27 luglio 2011

Lo scrub è servito!

Eccomi, anche oggi è stata una giornata abbastanza delirante ma sono riuscita a prendermi 10 minuti per scattare la foto qui sotto:




Non vi spaventate, quel coso verde dietro è la creatura mostruosa che vive nel mio bagno e che utilizzo come coperchio del cesto della biancheria sporca: ho un cesto di quelli salva spazio leggeri, in materiale tipo carta, acquistato all' Ikea (volevo darvi maggiori dettagli ma ho visto che il prodotto non esiste più).

Fatto sta che questo coso verde sta nel bagno vicino a dove tengo il grattino di Lush. Ho però voluto riproporre la situazione con un' ambientazione alternativa dove il coso è un cameriere e il grattino un dolcetto zuccheroso (e il cameriere ha ben pensato di mangiarsene anche un po', il quantitativo corrispondente a circa 2 o 3 applicazioni). Il piatto su cui è servito è uno dei miei oggetti preferiti che utilizzo per servire le mie portate. Se vi piace potreste averlo uguale identico perché è il piatto dell' Ikea (questo c'è :)).

Ritornando al grattino, è veramente dolce perché il primo ingrediente è proprio lo zucchero (e pure del commercio equo solidale), e insieme allo zucchero troviamo anche dello zenzero e del finocchio drenante... wow!
E a cosa serve? Avrete capito che si tratta di uno scrub, un prodotto stimolante, massaggiante ed esfoliante per dire “bye bye” alla cellulite (così lo descrive Lush). 

Ma vediamo tutti gli ingredienti:
Zucchero del Commercio Equosolidale (Saccharum officinarum), Bicarbonato di Sodio (Sodium bicarbonate), Cremor Tartaro (Tartaric acid), Sodium Laureth Sulfate, Finocchio Fresco (Foeniculum vulgare), Olio Essenziale di Finocchio (Foeniculum vulgare), Olio Essenziale di Lavanda (Lavandula augustifolia), Zenzero Fresco (Zingiber officinale), Glicerina Vegetale (Glycerine), Cocamide DEA, Lauryl Betaine, *Limonene, *Linalool, Profumo (Parfum), Clorofillina (CI 75810). *Presente naturalmente negli oli essenziali.  

Senza troppo girarci intorno diciamo subito che ci sono due cosine delle quali avremmo voluto fare a meno che sono il Sodium Laureth Sulfate, un tensioattivo presente in moltissimi detergenti (che comunque è considerato bollino giallo e diciamo che non è tra le cose peggiori che si possono trovare), e la Cocamide Dea (qui abbiamo un bel pallino rosso per questa sostanza utilizzata con funzione di emulsionante e di schiumogeno che può favorire la formazione di acne e forfora... "Franca, aiuto, intervieni con la tua saggezza per favore!" )
Ad ogni modo potete approfondire per conto vostro ma vi consiglierei di passare oltre dato che è tra gli ultimi ingredienti dell'elenco (ci sarebbe anche la voce "Parfum" da menzionare dato che sotto questo suono elegante si può nascondere davvero di tutto ma ne parleremo magari un'altra volta).

E come si usa il grattino?
Ne sbriciolo un pezzetto nella mano (la consistenza è come quella dei dolci di marzapane se lo tenete in ambiente umido come è il bagno), lo metto in un contenitore vuoto di Lush (o qualsiasi altro contenitore vuoto), mi butto sotto la doccia e sulla pelle bagnata inizio a fare una sorta di massaggio: glutei, gambe, spalle, schiena (fin dove arrivo), braccia... anche  nell'incavo dietro al ginocchio, bellissimo!

Può darsi l'effetto placebo ma sta di fatto che con un uso tra il costante e lo smodato la pelle risulta più liscia e l'effetto drenante lo avverto davvero (gambe più leggere, pelle compatta, levigata... obbligatorio prima della ceretta).

Saranno anche le mille tisane drenanti, il tè verde, la bicicletta, l' alimentazione, le NON gravidanze (e probabile anche un po' di fortuna) ma posso dire che i risultati li vedo.

Considerato poi che il panetto dura 7/8 utilizzi e costa 4, 35  volete non provarlo?
Dai, provatelo e raccontatemi!




lunedì 25 luglio 2011

Lancio del sacco. Come passare alla cosmesi biologica (con la raccolta differenziata)

(Prima di leggere questo post ti suggerisco di leggere il precedente - questa è la seconda parte).

Dicevamo del gioco del semaforo.
Il gioco consiste nell'indovinare se gli ingredienti dei vostri cosmetici (creme, detergenti, shampoo e prodotti per il make up -in pratica tutto quello che serve alla cura del corpo e che troverete presumibilmente nel bagno di casa) siano o meno bollino verde. Si va sul Biodizionario e si inserisce l'ingrediente nell'apposito spazio. Si clicca “cerca” e si attende qualche frazione di secondo per il responso.
Se i primi ingredienti dell' INCI dei prodotti del test risultano bollino rosso allora i cosmetici finiscono nel sacco!

Nota:
Per chi non lo sapesse ancora, gli ingredienti riportati sulle etichette dei cosmetici vanno in ordine decrescente, da quello presente in percentuale maggiore, il primo, a quello in percentuale minore, l'ultimo (per cui se i bollini gialli o rossi li troviamo verso la fine dell'elenco possiamo accettarli a cuor leggero).

ATTENZIONE!
Suggerisco di evitare il gioco del semaforo se siete in una di queste 3 condizioni:

a) siete in partenza per le vacanze a poche ore dalla chiusura della valigia;
b) siete già in vacanza;
c) avete appena lasciato mezzo stipendio in profumeria (o probabile anche farmacia e/o   erboristeria, la cosa non cambia).

Se avete voluto fare di testa vostra e vi trovate nelle situazioni a) o b), dato che non siete in tempo a fare il cambio di cosmetici in corsa, allora andate alla fine del post a leggere il consiglio di Franca.

Se siete nella situazione c) regalate i prodotti a qualche amica che non avete intenzione di far convertire nelle prossime settimane. Se proprio non vi è possibile andate anche voi a leggere il consiglio di Franca alla fine di questo post.

Così, qualche mese fa mi ritovai costretta al lancio del sacco (“il rumore del sacco della plastica quando affonda nel contenitore della differenziata” è una di quelle piccole cose che mi danno piacere).
Il mio problema è che non ho le mezze misure per cui nel giro di poche ore dalla scoperta del biodizionario (e dopo avere approfondito a dovere l'argomento ed essermi convertita alla cosmesi naturale biologica) ho radunato barattoli e barattolini di creme e detergenti vari e ho fatto piazza pulita di tutto.
Voglio sperare che siate più equilibrati di me anche perché nelle settimane successive facevo cose strane. Del tipo che ero nel bagno a casa di amiche (Fabiana, te lo sto confessando ora :)) e controllavo l'INCI dei prodotti che trovavo in giro (e senza biodizionario sotto mano andavo ad incasinare la testa più di qunto già non lo fosse).

In un analogo stato di stress mentale indotto (perché ovviamente te le vai a cercare tutte le cose quando non hai preoccupazioni più serie!) mi trovavo qualche anno prima in piena Dieta Zona, che in quel periodo in Italia aveva ripreso popolarità (ne approfitto per lasciarvi anche un link ad un fantastico strumento che vi restituisce informazioni sulle componenti nutrizionali dei singoli alimenti. Ecco qui il calcolatore).

Così mi ritrovai per delle settimane (era la fase acuta) a conteggiare le pietanze nei piatti (e no solo nei miei, anche in quelli dei colleghi in ufficio) come un giocatore di blackjack fa con le carte (per capire di cosa sto parlando, se ancora non lo avete visto, vi suggerisco di vedere il film 21). Ero totalmente fuori controllo!

dieta a zona e blocchi


Dunque, per riprendere il filo (solite divagazioni che non riesco a tenere a bada, appunto) la bella notizia è che se i semafori come immagino sono rossi allora avrete nuovi acquisti da fare e se anche a voi come a me piace lo shopping (a chi non piace?) allora è una bellissima notizia, non vi pare?
Dimenticate le cifre da capogiro che avete speso fino ad oggi (mi suona un po' come uno di quegli spot americani tipo "Miracle Blade" dello Chef Tony :)) ed entrerete in un nuovo fantastico mondo fatto di colori e profumi inaspettati. E quello che risparmierete lo potrete spendere per altre cose, non è fantastico?
Altra bella notizia, esistono centinaia di marchi di prodotti naturali acquistabili online su svariati siti, a prezzi assolutamente interessanti. 
Vi lascio qualche riferimento anche se per ora non ho ancora acquistato personalmente: Cosmeticiecobio, Verdealternativa, Mondevert, Veramentenaturale, Ecco-verde, Labioprofumeria, Econsumi, Emporioecologico, Latroussebio... (dato che ce ne saranno sicuramente altri, aggiornerò la lista man mano).

Per ora vi posso dire che su Fitocose ho trovato dei prodotti davvero gustosi e il sito mi piace un sacco con lo gnomo mascotte e le gnomine che si occupano della preparazione delle confezioni da spedire (per quelli che come me acquistano on line anche e sopratutto per il piacere dell'attesa.

Allora siete pronti a lanciare il sacco?
(mi raccomando, vetro e plastica come prevede la raccolta differenziata).

Chiudo con un consiglio ricorrente dell'amica Franca (che studia anche la mente umana):

“Lo stress dovuto al controllo scrupoloso di tutto (come facevo io) produce sostanze endogene dannose fra le quali il cortisolo che usura l'organismo più di quanto avrebbe fatto la sostanza dannosa di per sé.”

E non c'era bisogno di Franca per arrivarci ma menomale che ogni tanto qualcuno me lo ricorda!

Per fare un po' di pratica con il latino aggiungo:  "medio stat virtus", la virtù sta nel mezzo.
Meglio sereni e un po' intossicati che stressati!



Cosmetici naturali o cosmetici biologici? Che confusione!

Con questo terzo post facciamo un piccolo ulteriore passo verso quella cosmesi che comunemente definiamo cosmesi naturale. Per comodità l'ho spalmato su due post: uno più descrittivo e serioso, l'altro più d'azione e spero anche più leggero.


sostanze non consentite nella vera cosmesi naturale

Ecco una piccola introduzione al tema.

I cosmetici per definirsi “naturali” dovrebbero essere privi di antimicrobici, conservanti che possono rilasciare formaldeide, petrolio (e derivati), peg, coloranti e profumi chimici.
In una piccola ricerca che avevo condotto su un campione di 40 persone (amici e amici di amici), una buona parte degli intervistati che dichiarava di utilizzare cosmetici naturali riferiva marchi, spesso di erboristeria, che poco o nulla avevano a che vedere con il naturale (!).
Purtroppo in assenza di una legge che stabilisca quantità e qualità degli ingredienti da impiegare tutto è lasciato all'onestà e alla trasparenza dei produttori (e andiamo bene!). Così può essere definito naturale anche un detergente che contiene una minima percentuale di ingredienti vegetali (è sufficiente uno 0,5%... E il restante 99,5% che ci si spalma?)
Davvero assurdo.

Con il cosmetico biologico non si sbaglia perché gli ingredienti provengono da coltivazioni controllate. Infatti un prodotto per essere definito bio deve contenere minimo il 95% di estratti vegetali da agricoltura biologica.
Fondamentale il ruolo delle certificazioni a garanzia del consumatore che senza impazzire può concentrarsi sulla scelta del prodotto più adatto alla propria pelle.

Se arrivati a questo punto del post la vostra faccia è a metà tra il perplesso e l'incredulo allora sarà il caso di proseguire nella lettura dato che molto probabilmente ciò che avete in casa non è biologico.

Sono molteplici i siti e i blog che mettono a disposizione informazioni circa la composizone dei prodotti.
Se pure gli ingredienti (il così detto INCI Name) siano riportati sulla confezione (nelle creme da viso acquistate in profumeria quasi mai direttamente sul vasetto ma solo sulla confezione di cartone che ovviamente viene buttata... chi sa perché!?), senza una laurea in farmacia non è facile intenderne il significato (a parte la parola “aqua” che a scelta potrebbe: o essere scritta in latino, o essere scritta in modo sbagliato - ovviamente è in latino).

E allora ecco che arriva in soccorso il Biodizionario, uno strumento utilissimo che permette di identificare ben 4947 sostanze ad uso cosmetico catalogandole con dei bollini che vanno dal verde al rosso passando per il giallo (verde è "vai che vai bene" e rosso "inaccettabile")

Pronti per il gioco del semaforo (verde)?

martedì 19 luglio 2011

Dolce integrale di avena biologico

Oggi vi presento uno dei miei esperimenti preferiti che per la prima volta ho realizzato con il 99% di ingredienti biologici.

Inizierete così ad apprezzare questi ingredienti in un dolce non troppo dolce, ideale per l' inzuppo. E' un dolce leggero perché al posto del burro mettiamo l'olio di semi (biologico) e solo 50 gr di miele di acacia (ovviamente biologico) così da renderlo una base ideale da guarnire poi se vorrete con marmellata, miele o zucchero a velo. Buonissimo per la colazione e con il tè verde biologico. E per una giornata di pioggia come quella di oggi (a Milano sta diluviando) direi che è perfetto!
Se supera la prova marito allora passerà dopo cena da Elisa per un caffè (se no io passerò comunque da lei a bere il suo caffè americano che me gusta mucho).

Ecco di che cosa è fatto questo bel tortino:

- 3 tazze da tè (150 gr ) di farina di avena integrale biologica “Il Fior di loto” (acquistata in erboristeria)
- 1 tazza da tè (130 ml) di latte di avena biologico “Vital Nature”
- 2 uova biologiche “Vivi Verde” Coop
- 60 gr di miele di acacia biologico “Vivi Verde” Coop (o anche di più, a me non piacciono i dolci troppo dolci, preferisco magari poi aggiungere una spalmata di miele o della marmellata)
- cacao amaro "Solidal" Coop (q.b. Non troppo altrimenti diventa troppo amaro)
- 30 gr di olio di semi di girasole biologico “Vivi Verde” Coop
- un cucchiaino di bicarbonato (questo non è biologico)
- Vanillina (giusto un sussurro se proprio proprio dovete)

Il procedimento è il seguente:

Mettiamo l'olio, il miele e i tuorli nel mixer e frulliamo. Aggiungiamo a poco a poco la farina e il latte d'avena, il cacao (fino a quando avrà un colore che ci piace, senza esagerare) e il bicarbonato. Potremmo anche voler aggiungere un pizzico di vanillina per bilanciare il sapore dell'integrale ma è questione di gusto, di solito non la metto – oggi sì se no il marito mi fa storie :)) e per ultimo l'albume montato a neve.

Mettiamo in forno (funzione ventilato) a 170° e lasciamo cuocere per 40/45 minuti al massimo (se non avete il forno ventilato allora lasciate 10 minuti in più).

Ed eccolo qui, bello (insomma, un po' irregolare...)

dolce integrale di avena biologico

Se vi piace allora offritelo a tutti i vostri amici (non devono essere i soliti prevenuti che quando si tira in ballo la parola biologico iniziano a grattarsi e a fare certe facce).

Solo coloro senza pregiudizi potranno gustarlo!

lunedì 18 luglio 2011

Il mio primo post (ovvero poema stringato per tutti quelli che come me hanno il dono della sintesi)

Un giorno sei a casa di Sara e scopri che il confetto gigante rosso nel box doccia è più semplicemente uno shampoo solido alla cannella (stupefacente!). Giusto il tempo di salutarla e sei già da Lush. Da quel giorno (coincidenza), realizzi che i tuoi capelli necessitano di un lavaggio quotidiano (sì perché come dicono loro “alcune teste devono essere stimolate, soprattutto nei momenti di stress” e io aggiungo che è una vera goduria e non ne posso più fare a meno).
Così importuni le tue amiche a voce, via mail, via sms.
Passa qualche giorno e scopri che esistono cosmetici naturali dei quali puoi anche guardare l'etichetta senza il rischio di dover leggere parole come MEA, TEA, DEA perché si tratta di prodotti di cosmesi bio ecologica codice verde dove il 99,9% degli ingredienti è di origine naturale (e non sto parlando dei prodotti che comunemente si trovano in erboristeria!).

Allora succede che lo vorresti dire non più solo alle tue amiche ma anche a Camilla dello studio di tattoo sotto casa (e infatti glielo dici), alla vicina della quale ignori il nome (del resto non vi siete mai presentate) e a tutti quelli che incontri.
Quando poi ti rendi conto che la frutta e la verdura di agricoltura biologica sono più semplicemente “ frutta e verdura con un sapore e senza pesticidi” (cosa che invece trovi regolarmente sui prodotti non biologici) allora ti rendi conto di quanto vorresti che le tue quotidiane scoperte fossero condivise.

Così nasce questo blog, dal desiderio di voler dare informazione su quelli che sono gli argomenti che più mi stanno a cuore ma in modo assolutamente leggero.
A pochi giorni dalla torta dei miei 30 anni mi sono concessa questo regalo, ovvero chiacchiere autorizzate (da me) e spero anche di pubblica utilità.

Così da oggi vorrei condividere tutte le mie quotidiane scoperte su cibo e cosmesi biologica, ma anche tutti quei piccoli piaceri che rendono le mie giornate così leggere come indossare scarpe di gomma profumate, sfogliare (e soprattutto leggere) libri di carta (ancora li preferisco all' e-book per via del profumo della carta) e lavarmi i denti con un dentifricio all' anice e limone).
Considerato poi che divago in modo incontrollabile e che ogni parola rimanda ad un' altra (che rimanda ad un' altra) allora il blog è perfetto perché mi permette di perdermi continuamente in ipertesti senza perdere però il filo del discorso, tenendo traccia di tutto (se poi i miei tempi non coincidono con i vostri non importa perché il blog è sempre disponibile per essere scritto, letto e a volte anche solo contemplato in silenzio, in qualsiasi momento).

E allora, direttamente dal mio adorato bilocale con vista su Villa Simonetta (sono le 19, sarei dovuta uscire e ho già cambiato trecentosessanta volte questo testo!!!) eccomi con il primo post.
Nelle prossime ore vedrò di aggiornarvi sulle ultime scoperte profumatose, plasticose (ose) così da non pensare ai miei primi giorni da trentenne.