sabato 26 novembre 2011

Inganni di stagione: Petrolatum&Co

Come avrete notato, il mio blog è abbastanza pieno di inganni, seppur a fin di bene.

Me la suono e me la canto.
Parlando di dolci (seppure poco dolci rispetto ai classici) la bugia di cacao è stata forse il primo esempio di inganno (a no, prima ci son stati i funghetti da forno) per poi approdare all'eccellenza (secondo i miei canoni e le mie aspettative, chiaro) con la Papina "quasi" crudista di ieri (anche la precedente d'avena era un inganno). Abbiamo visto anche il pesce miglio e nei prossimi giorni vedrete anche il detergente che ho prodotto per il concorso de LaSaponaria (eccolo, pubblicato!!).

Sta di fatto che la mia specialità sono gli inganni a fin di bene, mi divertono.

Ma a volte l'apparenza inganna e si scoprono cose non proprio piacevoli (almeno, per me così è stato).

Per questo inganno vi occorrono i seguenti ingredienti:
Petrolatum, Squalane (che per me potrebbe essere un salame di squalo), Lanolin, Triticum Vulgare (in apparenza un espolsivo per via del triticum ma poi si scopre essere semplicemente olio di germe di grano, in latino - lingua affascinante, purtroppo non ho avuto il piacere di studiarla), Ethylhexyl Methoxycinnamate (filtro UV, mi pare una cosa non proprio da dispensa), Tocopherol, Allantoin (forse in bagno?), Propylparaben (ahia...) Butylparaben (mmm), Aloe Barbadensis Leaf Extract (menomale, l' Aloe Vera), Fmla (tipo AM/FM della radio? Non so, ma essendo l'ultimo lo possiamo anche omettere).

La domanda sorge spontanea: ma dove li trovo?
Probabile qualcuno di voi abbia in casa l'olio di vaselina che comunque potrebbe andare bene al posto del Petrolatum, essendo un emolliente anche lui (e anche lui è un derivato del petrolio).

SALTATE PURE PER NON PERDERE IL FILO... (magari tornateci dopo).
Mi è stata mossa una piccola critica a proposito del mio post sulla dieta Dukan che non approvo (non la critica, la dieta... infatti se leggete i commenti comunque vedete che lo scambio è stato costruttivo per entrambe, o almeno lo spero - per me lo è stato). Accade che quando vedo coinvolto l'olio di vaselina per condire l'insalata mi surriscaldo e non posso fare a meno di dire che secondo me un derivato del petrolio, che non essendo metabolizzato dall'organismo (perché deriva dal petrolio) apporta 0 calorie, mi sembra ci allontani non solo dall'idea di benessere ma ci relazioni in modo errato con il cibo. Comunque questo è il mio parere e ognuno poi può pensarla come crede. Sta di fatto che per me è assurdo utilizzarlo in questo modo dato che il cibo dovrebbe essere piacere, anche e soprattutto quando si è a dieta.
- FILO RIPRESO-

Ma gli altri ingredienti, dove si trovano? 
Semplicissimo, probabile nella vostra città possiate trovare un preparato con questi ingredienti già pronto. Vi basterà entrare in un negozio KIEHL'S e chiedere del burro per labbra "Lip Balm #1".
Lo vedete nella foto in questa bella confezione bianca. E poi, che bel colore giallo (fotografato così da vicino quasi sembra ceretta).

La polvere bianca è polvere di riso ottenuta dalla farina di riso
con l'aiuto del macina caffè...
(nessun inganno per la cover del telefono, è proprio così :))

Eccovi i rispettivi semafori:
Petrolatum (1 rosso), Squalane (2 verdi), Lanolin (1 rosso) Triticum Vulgare - olio di germe di grano (pianta), Ethylhexyl Methoxycinnamate (1 rosso), Tocopherol (2 verdi), Allantoin (2 verdi), Propylparaben (1 rosso), Butylparaben (1 rosso), Aloe Barbadensis Leaf Extract (pianta), Fmla (ignoto)

Scambi di Natale.
Ma come ci è finito sulla mia tavola?
Lo scorso anno, più o meno in questo periodo, mi trovavo al Mudra con Fabiana per il tradizionale scambio di chiacchiere e auguri (+ regalini) natalizi. Da poche settimane ero passata alla cosmesi eco-bio (purtroppo abbastanza tardi ma io arrivo sempre dopo, però arrivo...) e "bla bla bla", si parlava dei prodotti di Lush (con un occhio attento sull'Inci - non tutto è verde come sembra). "Bla bla bla" si parlava anche di Fitocose. Il mio regalino per lei era un detergente lushivo scrubbante al biscotto "da taglio" (nel senso che sono quelle forme magnifiche che vedete entrando da Lush, che sembrano forme di parmigiano, che vengono tagliate e vendute a peso) e stava nel classico sacchettino giallo.
Il suo stava invece in un sacchetto elegante che si presentava decisamente meglio del mio: "Kiehl's, dal 1851".

Avendo intuito la gravità della situazione Fabiana mi dice: "Non ti preoccupare, vediamo subito se l' INCI è ok (il suo vocabolario si era nel frattempo adeguato al mio, è fantastica) e al massimo lo usi come olio su tela" (in effetti in quel periodo dipingevo abbastanza anche se non ad olio...).

Leggiamo insieme. Il primo ingrediente è... Petrolatum.
Silenzio. In quel momento anche il tempo si è fermato (e ancora intonso lo ritroviamo oggi tra le mie cose).

Ora, sul Petrolatum sono state spese parecchie parole e per non spenderne altre vi invito a leggere su Saicosatispalmi qualcosa qui, e anche qui.
Ora, la cosa da sapere è che  il petrolatum è stato classificato dall'Unione Europea come potenziale cancerogeno per le impurità che può contenere. Le aziende produttrici di cosmetici dichiarano però di realizzare paraffine prive di tali impurità, e quindi il petrolatum continua ad essere utilizzato (in particolare ne sono pieni i prodotti per bambini!).
E comunque, visto che è un derivato del petrolio, inquinante, non biodegradabile, occlusivo sulla pelle... perché non evitarlo?
La scelta c'è, è eco-bio e costa anche meno.

Butyrrospermum parkji butter*
Pare che il Burro di Karité sia il più pregiato e adatto all'uso cosmetico soprattutto per le sue caratteriste di proteggere, schermare e impermeabilizzare pelle e mucose dagli "insulti ambientali" (quelli di Fitocose dicono proprio così) come l'eccessiva esposizione al sole, vento e sbalzi di temperatura. E'  ben tollerato anche dalle pelli allergiche ed è un ottimo rimedio usato tal quale in casi di irritazioni della pelle. Per il suo basso punto di fusione trova indicazione nella protezione delle labbra screpolate in sostituzione dei normali stick del commercio.
* ingredienti di coltivazione biologica.

E' il mio burrino per labbra di Fitocose (lo vedete piccino e indifeso a destra nella mia foto): costa solo 2 euro ed è in versione pocket (sono 5 ml ma non vi preoccupate, dura comunque un sacco) - peccato non averlo avuto sabato scorso, nella foto qui a lato....
Quello di Fabiana immagino sarà costato una trentina di euro. Sapevo che prima o poi mi sarebbe tornato utile, infatti...

Il risveglio.
Questa mattina ho commentato un post dell'amica Vanilla Bourbon, in risposta alla sua risposta ad un mio commento (argomento labbra) e.... cavolo, ho realizzato che ancora non avevo fatto un post su questo!
Vi lascio con un giochino.

Neitne è ciò che smerba.
Poratve a lergege qeutsa csoa che ho srctito e vi rneedrete cnoto di non areve dfiifoctlà aclnua nlela cmorpneisnoe prehcé per il nsorto creelvlo è sfufieictne che la pimra e l'utlmia ltertea dlela praloa sanio al lroo ptoso: il creelvlo non lgege ongi sniolga praloa ma l'isnmeie.

Simpatico questo giochino vero? L'ho trovato in giro su fb, è uno studio dell'Università di Cabmrigde (scusate, Cambridge).

Qalue inanngo?
Perché inganno a proposito di Kiehl's? Perché Fabiana (ma non è l'unica) era convinta di avermi preso un ottimo prodotto a base di ingredienti naturali. Se entrate in un negozio Kiehl's e chiedete "ma sono prodotti naturali" vi risponderanno di sì (fate una prova se non ci credete). E comunque Kiehl's nella mia testa suona come Killer...

3 commenti:

  1. Uah...impressionante (il giochino intendo!).
    La tua amica sarà rimasta parecchio mortificata immagino, ma sono cose che capitano a chi non utilizza questi prodotti. Per questo preferisco che non mi regalino cosmetici, a meno che non conoscano il mondo di inci&Co. Però a volte succede e faccio finta di niente (con chi non ne sa nulla posso permettermelo!).
    Le etichette ingannevoli ci sono eccome e mi fanno dare in escandescenza...si tratte di vere e proprie truffe per i consumatori non del tutto consapevoli, poichè sappiamo bene che purtroppo sono pochi quelli in grado di decifrare gli inci.

    RispondiElimina
  2. Con Fabiana le finte non valgono, prima ancora di darmi il sacchettino si è portata avanti e mi ha messa nelle condizioni di dire "non lo posso certo usare" (tra lacrimucce e ringraziamenti, ovvio). Se solo avessi detto che lo avrei usato credo non mi avrebbe più rivolto la parola!!
    Alla fine ora anche lei ora è una cliente Fitocose :)

    RispondiElimina
  3. e i prodotti di quella marca son pure cari come il fuoco.........

    RispondiElimina