domenica 9 ottobre 2011

Zampette di gallina integrali (alle carote)

Quando le temperature si abbassano a casa mia si accende il forno. 
Non è collegato al termo autonomo e non è che si accende automaticamente quando il termostato va al di sotto di una certa temperatura.
Sono io che quando inizia a far freddo accendo il forno. E come da programma, venerdì le temperature si sono abbassate di almeno 5° C.
E quando accendo il forno è per fare qualche dolcettino.

E i miei dolcettini sono "ini" come i clippini di Vasco: veloci e genuini.

Vezzeggiamento di verdure.
Sull'onda della "non Dieta Dukan" mi ero cucinata delle gran belle verdurine al vapore: carote e zucchine biologiche (e qui "ine" non dipende certo da me), con la mia pentola a pressione ("one", per cui grande e in effetti lo è) che vi giuro, è una "Barazzoni".

Ini e Oni si bilanciano.
Delle zucche allora? In effetti zucchine e carote potrebbero originare delle zucche (certo, per una mente alquanto fantasiosa).

Sta di fatto che invece hanno generato dei biscottini di Kamut alla carote.

"Ini" a pranzo.
Giovedì a pranzo mi sono cucinata un risino biologico (no risottino dato che l'ho fatto bollire) con un misto di pesce (salmone e pesce bianco non meglio definibile) acquistato tra i freschi dell'Esselunga. 
L' ho preparato con un soffrittino di aglio e pomodorini e con una spruzzina di prezzemolino. BuoninoBuonissimo.

Ma le verdurine?
Cosa ci azzeccano?
Nulla. Infatti son venute pronte tardi, dopo che già mi ero mangiata il riso e così sono rimaste sotto pressione nella pentola mentre io, in tutta tranquillità, ultimavo il mio pranzo.

False zucche.
Sta di fatto che le zucchine sotto pressione le ho mangiate venerdì a pranzo, strapazzate dal quartirolo lombardo (quello stesso utilizzato per gli involtini).

Mi son mangiata anche il pescettino (era un'orata ) con il prezzemolino.
E invece le carote son rimaste lì.

E dopo che l'occhio le ha viste lì, in quell'arancione sgargiante non ha potuto fare a meno di restituire alla testa un comando, semplice e chiaro:

Output.
"Fai dei biscottini di Kamut e aggiungile per far colore. Fai loro incontrare mandorle e polvere di zenzero per un sapore unico".


biscottini di kamut con carote e mandorle

Forme.
Siiiiii!!! E questa volta mi impegno a farle con lo stampo a carotina (se però la pasta è troppo molle è quasi impossibile dato che è davvero piccino lo stampo).

Iperrealismo.
Così saranno proprio delle carote (per un attimo ho anche pensato di utilizzare la mezza zucchina rimasta per fare il verde dell ciuffetto ma poi mi sono resa conto della gravità del pensiero e allora mi sono messa a preparare le "zampette di gallina").

Zampe di gallina.
Ma non erano carote?
Per la precisione un misto di coroncine e carotine (e queste ultime sembrano piuttosto delle zampe di gallina).

Beauty.
Per altre zampe di gallina potresti usare il contorno occhi alla Rosa Rubiginosa di Fitocose.
Per altri trattamenti viso fai-da-te ti suggerisco invece di leggere questo post.

Ecco gli ingredienti:
  • 180 gr di carote al vapore biologiche
  • 280 gr di farina integrale di kamut biologica
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 1 cucchiaino di zenzero in polvere biologico (mettetene anche due, solo uno è come non averlo messo)
  • 1 uovo intero biologico + un tuorlo  (e qui ho peccato, avrei dovuto aggiungere il tuorlo ma non so com'è successo, l'ho scordato...)
  • 80 gr di olio di semi di girasole biologico
  • 50 gr di sciroppo d'agave e 40 di zucchero di canna integrale biologico (non di più, già le carote sono già dolci di loro)
  • 25 gr di mandorle tritate

IMPORTANTE(!) 
LA COTTURA NON DEVE SUPERARE I 10-12 MINUTI. FORNO VENTILATO A 180° (preriscaldato 10 minuti prima).

Avendo al loro interno la carota non sono seccati come gli altri e sono rimasti morbidi all'interno. 
Vi suggerisco però di non stendere la pasta troppo sottile ma di tenerla sul mezzo cm almeno (se no vi si bruciano e addio zampettine!).

Preparazione.
Il procedimento è analogo a quello utilizzato per gli originali biscottini di Kamut.

Lavorate le uova (o l'uovo nel mio caso) con lo zucchero e l'olio, aggiungete le carote spappolate con le mani e poi lo sciroppo d'agave. Quindi integrate la farina nella quale avrete aggiunto le altre polveri: il bicarbonato, lo zenzero e le mandorle sbriciolate.

Arrivals.
Le carote è meglio che non arrivino dirette dal frigorifero (tiratele fuori almeno un'ora prima e strizzatele bene poiché imbarcano moltissima acqua).

Jet lag.
Lasciate riposare la frolla per almeno mezz'ora in frigorifero.

Ora speriamo solo di non decidere di cucinare la la trippa perché potrei davvero rischiare di farne un semifreddo (e comunque la trippa è tra le frattaglie consentite dalla Dieta Dukan).

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